
Fino agli anni '50 del secolo scorso, Padova era piena di mulini che sfruttavano l'abbondanza delle acque che la attraversavano. La diffusione nel medioevo del mulino ad acqua a Padova e nel padovanoera favorita dalle favorevoli condizioni climatiche e ambientali di cui beneficiava l’area su cui insistono la città e il territorio di sua pertinenza. Il primo fattore della fortuna della macchina che traduceva la forza dell’acqua corrente in energia motrice, come pure il successo nell’area delle sue applicazioni agli opifici tessili, agli impianti per la lavorazione dei metalli, agli opifici per la fabbricazione della carta, furono infatti assicurati dalla numerosità dei fiumi e dei corsi d’acqua che attraversano la pianura padovana discendendo dalle Alpi, dalle Prealpi e affiorando dalle risorgive dell'alta pianura.